L’anno è iniziato con la pandemia e, oltre a tutti le persone che ha colpito, anche l’economia ne ha risentito molto ed è stato colpito duramente anche il nostro settore. Tutte le fiere rimandate a data da destinarsi, per poi essere tutte cancellate. Abbiamo fatto appena in tempo a partecipare ad alcune fiere negli Usa (Atlanta e Edison) per poi rientrare in Europa nel pieno della crisi. Tutti i viaggi rimandati, intanto, al 2021. Siamo stati costretti a posticipare tutti i test trip di location nuove e viaggi già pagati alla stagione successiva. Per fortuna verso l’estate qualche piccola apertura c’è stata, ed è così che siamo riusciti a fare una spedizione in Islanda. La scelta è andata al fiume Tungufljót, famoso soprattutto per le grosse trote di mare. Il fiume si trova in una bellissima zona circondata da ghiacciai e vulcani in un area limitrofa ad alcuni dei siti naturali più spettacolari di tutta l’Islanda, come il parco nazionale Skaftafell e il ghiacciaio più grande d’Europa, il Vatnajökull. I periodi migliori di pesca per le grosse trote di mare del fiume Tungufljót sono in aprile-maggio, quando si stanno dirigendo verso l’oceano per nutrirsi , oppure a metà agosto-ottobre, quando risalgono dal mare per prepararsi alla frega autunnale. In questo fiume è facile catturare anche salmoni atlantici in agosto-settembre, salmerini alpini e Brown Trout residenti, ma la regina del fiume è la trota di mare. Alla fine della settimana, abbiamo continuato il viaggio per qualche altro giorno per vedere e pescare altri fiumi. L’ Islanda ha infinite possibilità di pesca di alto livello, basti pensare che vi sono più di 200 fiumi con risalita di salmoni. In questo viaggio abbiamo pescato in una mezza dozzina di fiumi e laghi dai nomi impronunciabili, dove abbiamo catturato enormi trote fario, molti salmerini, salmoni, trote di mare e le famose trote fario giganti del lago Thingvallavatn, oramai soprannominato il Giurassic Lake europeo.
Giorgio Cavatorti